martedì 5 dicembre 2006

Come nasce un film

Come nasce un film

All’origine di tutto c’è un’idea. Il desiderio di raccontare una storia che non si sa ancora bene come andrà a finire. L’idea di un film si riassume spesso in una frase tipica: “voglio raccontare la storia di un uomo che ha questo problema e a un certo punto tenta di risolverlo”. Alla base di tutti i film narrativi,cioè quelli che raccontano una storia,c’è sempre l’invenzione di un personaggio, dotato di un carattere preciso esattamente come un essere umano. E come ogni essere umano, il nostro personaggio,ad un certo punto deve risolvere un problema,che lo metterà in discussione, lo manderà in crisi,gli farà perdere le sue abituali certezze. Ad esempio,il personaggio interpretato da Sergio Castellitto in “Non ti muovere”, è un medico sposato con una donna conformista,che vive un matrimonio scialbo,intrappolato nelle convenzioni sociali. A un certo punto,ecco che gli si presenta un problema: una donna misteriosa e seducente che ha le sembianze di Penelope Cruz. Dunque il problema del nostro personaggio è uno: non ha mai amato in modo libero e fuori dagli schemi,o più semplicemente non ha mai amato ne si è sentito amato davvero. L’incontro con Penelope Cruz lo manda in crisi,e man mano che il film prosegue, vediamo il nostro protagonista tentare di risolvere il suo problema attraverso tentativi che gli fanno capire come stanno veramente le cose. All’inizio il nostro medico pensa che si tratti di una pura e semplice attrazione fisica non priva di brutalità. Poi,man mano che la conoscenza della ragazza va più a fondo,si accorge che sente il bisogno di occuparsi di lei: è questo,come tutti voi lettori sapete,è il chiaro sintomo di un innamoramento,di una passione che si è trasformata in qualcosa di più profondo. Un qualcosa di più profondo che fa perdere al nostro personaggio tutte le sue abituali certezze: non gli piace più stare con sua moglie,non gli piace più la famiglia di lei, non gli piace quello che sono abituati a fare insieme. Più semplicemente,si accorge che in realtà non gli è mai piaciuto. Dunque,il nostro personaggio è in crisi,e a un certo punto,dopo vari tentativi di risolverla,è costretto a prendere una decisione. Penelope Cruz sta male e ha il desiderio di tornare a casa sua. Il nostro personaggio,che di questo problema è responsabile,decide di accompagnarla,di seguire il proprio cuore. Ha finalmente capito: la ama ed è disposto a ricominciare tutto da capo con lei. E non importa se è troppo tardi. Ciò che conta è che il nostro personaggio,alla fine abbia capito. Un film,allora,non è altro che il racconto di come un personaggio affronta un problema,e di come alla fine lo risolve. Niente di più vicino a tutti noi e ai problemi che affrontiamo ogni giorno. Un film non fa altro che mettere in ordine le varie “puntate” della vita di un individuo,proprio come accade quando ciascuno di noi rivive un determinato ricordo,magari raccontandolo a un amico a distanza di tempo, oppure ripensandoci da solo quando qualcosa glielo fa tornare in mente. Non a caso,il personaggio di Sergio Castellitto, rivive il ricordo di quella storia d’amore,mentre sua figlia sta subendo un delicato intervento. Non a caso,come sottolinea la canzone di Vasco, vuole trovare “un senso a questa storia”. Dunque,alla base di un film c’è la ricerca di un senso per una serie di eventi,che rivissuti a distanza diventano una storia,con un inizio e una fine. Se ciascuno di noi si guarda indietro,si accorgerà che ha una storia da raccontare,qualcosa che per ciascuno di noi,ha avuto un senso. Ed ecco l’idea di un film.

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